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Comunicazione e conoscenza
La conoscenza consiste nel filtraggio delle informazioni.
Questa mattina ho incontrato con le mie due cagnette una gruppo di cani: maschi e femmine, interi e castrati (alcuni castrati nel cervello, ma non in mezzo la), tante età e tante razze.
Tanti soggetti e tante personalità.
C' erano i corridori, i provocatori, i burloni e i buffoni, gli adolescenti e gli adulti, i latin lover e i bulli.
Momenti di conoscenza, incontro confronto, minacce, chiusure ed aperture; lo studio dell' altro, mimiche facciali, code mozzate e code curve, orecchie schiacciate e lingue fuori, geometrie motorie e velocità geometriche, monte (un po di tutti i tipi), minacce a chi provava a montare che poi a sua volta minacciava quell'altro che si sottometteva e alla fine tutto ok.
Ingaggi al gioco, frustrazione perchè quell' ingaggio non era stato accolto e raccolto, corse senza senso, sguardi che bloccano cani pronti a fare cazzate, pipì, cacche e marcature di ogni qualsivoglia genere.
Poi divisione degli spazi e l' equilibrio raggiunto: cuccioli rilassati che stanno sdraiati, cani che correvano senza senso prima ora fermi ad annusare insieme a chi gli aveva spiegato che correre come dei decerebrati non era una grande idea soprattutto in gruppo nuovo e ampio e soprattutto silenzio.
E poi questa mattina in quell' incontro tra cani c'è stato anche tutto quello che non sono riuscito a vedere, ma che sicuramente è esistito.
Avete presente Cenerentola??
Quella più bistrattata che alla fine, è però la vera protagonista della storia??
Ecco questa mattina ho ritrovato Cenerentola, la comunicazione, quella vera, quella fisica e vocale, quella dove siamo li per davvero in silenzio; quella che Umberto Eco chiamerebbe conoscenza cioè il filtraggio delle informazioni, perchè se sono troppe (le informazioni) creano solo rumore; e io questa mattina, le ho filtrate e ho riconosciuto la comunicazione, la conoscenza.
Forse la vera comunicazione (la vera conoscenza) ci consente di coltivare la capacità critica.
Forse quella capacità critica ci consegna al mondo come esseri presenti a noi stessi.